Hai mai sentito parlare di Snapchat?
Beh se non l’hai mai sentito e ti occupi di marketing o hai un’azienda che vuole comunicare online, ti dovresti porre questa domanda.
E se te la sei già fatta, possibile che tu non abbia ancora chiaro il motivo per cui questo social, ormai da qualche mese, sia tra gli hot topic se si parla di social media.
Questo articolo, diverso dai soliti presenti sul sito, nasce dopo il lancio ufficiale di Snappy Diem il primo blog in Italia completamente dedicato a Snapchat (e se l’abbiamo fatto un motivo ci sarà 😉 )
Quindi ti consiglio di leggere questa introduzione a Snapchat per essere tra i primi a comunicare in questa nuova piattaforma e non ottenere tutti i vantaggi nell’essere esploratori di praterie desolate!
Già perché Snapchat in Italia è ancora nella fase iniziale del suo sviluppo, mentre negli Stati Uniti e in altri Stati dell’Europa è ormai una realtà consolidata tra i social, al pari dei vari Facebook, Linkedin e Instagram.
Però, soprattutto per i meno giovani, Snapchat rimane un mistero: chi lo utilizza? Per quale motivo lo fa? Perché un’azienda o un libero professionista dovrebbe investire il proprio tempo su Snapchat?
In questo articolo risponderò a queste domande ma, prima di entrare nel vivo, è meglio partire dal principio: cos’è Snapchat?
Cos’è Snapchat
Snapchat è un social network, accessibile solamente tramite un’applicazione per smartphone dedicata, con la quale l’utente può registrare e condividere foto e video della propria vita, pubblicandoli senza filtri (quasi), senza elaborate post-produzioni o lunghe didascalie. Conta solamente il contenuto.
Foto e video possono essere arricchiti solo con piccole aggiunte grafiche, come emoji o semplici filtri, ma l’importante rimane sempre “cogliere l’attimo”, creare un contenuto e condividerlo all’istante, per dar modo a chi lo visualizza di rivivere quel determinato momento come se fosse stato presente fisicamente.
L’interfaccia di navigazione di Snapchat è molto semplice, così intuitiva che, paradossalmente, all’inizio disorienta gli utenti meno giovani, così abituati a software e applicazioni complicati da restare spiazzati quando ciò che cercano è a uno swipe di distanza.
Lo so, potresti porre questa obiezione: “scattare foto, fare video, utilizzare la chat, guardare ciò che pubblicano i propri amici, per questo c’è Facebook!”.
L’osservazione è senz’altro pertinente e puntuale: ad un livello generale, Snapchat e Facebook, come anche altri social, permettono all’utente di eseguire le stesse azioni. Ho scritto questo articolo proprio con l’obiettivo di aiutarti a capire come e perché il social network del fantasmino sia diverso da qualsiasi altro media arrivato prima di lui.
Ti lascio solo uno spunto veloce di riflessione, secondo me molto esemplificativo della differenza tra loro: all’avvio, la prima schermata di Snapchat ti invita a creare un nuovo contenuto, il feed di Facebook, invece, a guardare quello prodotto dagli altri.
Chi utilizza Snapchat
Snapchat, fin dalla sua nascita nel 2011, ha attratto un target di utenti molto giovani, nella fascia d’età compresa tra 14 e 20 anni, quella che dagli addetti ai lavori è stata definita “Generazione Z”, ossia i nati dopo la seconda metà degli anni ‘90.
Se nella tua vita quotidiana non hai mai avuto l’occasione di confrontarti con un ragazzo di 16-17 anni, penso possa esserti d’aiuto capire come gli adolescenti di oggi siano molto diversi da chi li ha preceduti. Ti ricordo che con Snapchat stai entrando (soprattutto) a casa loro.
Stiamo parlando della prima generazione cresciuta a pane ed internet, fruito non attraverso un computer sopra la scrivania, ma con la forchetta nella mano destra e lo smartphone in quella sinistra.
Oltre ad essere i primi veri “nativi digitali”, dal dopoguerra ad oggi sono anche i primi ad essere cresciuti in un contesto economico e sociale così fragile come quello attuale. Ne consegue quindi un approccio molto più pratico: se non hai niente di interessante da raccontare, difficilmente avrai la loro attenzione, non hanno tempo da perdere con te.
Ne deriva che, considerando l’alto numero di strumenti digitali a loro disposizione e al continuo “bombardamento” di informazioni e stimoli, questo pubblico abbia una soglia dell’attenzione sempre più bassa. Numerose fonti di informazione la attestano intorno agli 8 secondi. Questo ha comportato una naturale predisposizione a riconoscere i messaggi palesemente pubblicitari (e ad evitarli), a preferire la comunicazione visuale e veloce, e a considerare la privacy un valore importante, molto più di quanto facciano i loro genitori.
I dati
Quindi Snapchat è dedicato solo dagli adolescenti? Assolutamente no. Come è accaduto anche a Facebook e Instagram quando sono stati lanciati, i primi utenti di un nuovo social sono quasi sempre i più giovani, più inclini a sperimentare nuovi strumenti e ad uscire dalle proprie “zone di comfort”. È in momenti successivi che la base di utenti si allarga ad altre fasce anagrafiche. Non c’è quindi nessun precedente che ci suggerisca di etichettare Snapchat esclusivamente come il social “dei ragazzini”.
Vediamo quindi qualche dato nel dettaglio. A Settembre 2016 Statista, tra le principali società nel mondo per quanto riguarda la produzione e l’analisi di statistiche sull’utilizzo di internet, riporta che Snapchat registra nel mondo 200 milioni di utenti attivi su base mensile, e 400 milioni di snap inviati quotidianamente (4 volte il contenuto generato su Instagram).
Analizzando ancora i dati elaborati da Statista, emerge come Snapchat sia ormai il quarto social media per numero di utenti, subito dietro a Facebook, Instagram e Twitter, rispettivamente con 1.8 miliardi, 500 milioni e 313 milioni di utenti attivi.
E che dire di Pinterest o Linkedin, tra i social più diffusi tra utenti più adulti? Sono stati superati da Snapchat (rispettivamente con 100 mln e 106 mln di utenti attivi), nonostante siano presenti da molto più tempo sul mercato.
Snapchat in Italia: i numeri
Anche nel nostro Paese Snapchat si sta facendo spazio velocemente tra i diversi social media: in Italia ci sono più di 600 mila utenti attivi, dei quali il 61% ha tra i 16 e i 24 anni, seguiti da un 22% di utenti con un’età compresa tra 25 e 34 anni.
Numeri ancora limitati se paragonati ai leader Facebook e Instagram ma, se guardiamo ciò che sta succedendo oltreoceano, è possibile immaginare quali saranno i prossimi sviluppi anche nel nostro Paese. Dal 2011 al 2014, solo negli Stati Uniti, Facebook ha perso 6,7 milioni di utenti nella fascia più giovane.
Marketing su Snapchat
É possibile utilizzare Snapchat come nuove canale di comunicazione, al pari di Facebook, Instagram & Co? La risposta è: certamente! 🙂 Proprio per questo motivo ho lanciato il mio nuovo progetto: Snappy Diem, il primo blog italiano dedicato al 100% al marketing su Snapchat!
Questo social è ancora una terra di frontiera, abitata da chi sperimenta le nuove piattaforme anche quando sono ancora agli albori.
Sei sei un’azienda o influencer: la concorrenza per l’attenzione dell’utente è ancora molto limitata, approfitta dei vantaggi di chi arriva prima 😉
Ti aspetto su snappydiem.com per scoprire tutte le strategie che ti porteranno ad impostare una strategia di marketing di successo su Snapchat!